Web Communities: quanto sono importanti per l'e-commerce?

Lo sviluppo di un brand passa sempre di più tramite le comunità virtuali: cosa sono e come funzionano

14/07/2016

E-Commerce, Social Media, Brand Awareness, Storytelling: sono tutti vocaboli che chi frequenta ogni giorno il mondo del web si trova davanti continuamente. Ma c’è un’altra parola che le lega tra loro: web community.

Sempre più diffuse e utilizzate, le web communities sono ormai uno strumento tra i più potenti della rete. Se si cerca sui motori di ricerca la definizione, la prima che vi apparirà recita:

Una comunità virtuale o comunità online è, nell'accezione comune del termine, un insieme di persone interessate a un determinato argomento, o con un approccio comune alla vita di relazione, che corrispondono tra loro attraverso una rete telematica, oggigiorno in prevalenza Internet, [...] costituendo una rete sociale con caratteristiche peculiari”.

L’importanza che hanno le communities sulla rete, è testimoniata e legata al bisogno ormai generale di poter condividere le proprie idee e storie, i propri obiettivi, con qualcuno che fa altrettanto con noi; in altre parole, sentirsi parte di un gruppo di persone accomunate da comuni interessi. Una piccola family virtuale, insomma, all’interno della quale si instaurano relazioni vere e proprie.

Spostandoci sul lato e-commerce, per promuovere il proprio brand, piccolo o grande che sia, avere una community collegata sul proprio sito-blog, o tramite social media, è un fatto ormai altamente consolidato. Grandi brand come Starbucks, Lego, Play Station, solo per citarne alcuni, hanno sviluppato comunità virtuali tra le più forti e partecipate del mondo. E ciò perché i vantaggi e i ritorni commerciali che si ottengono sono ormai evidenti.

Ma quali sono le indicazioni generali per promuovere il proprio brand tramite la creazione di una community? Partendo dalle basi, semplicemente essa è costituita da:

- Membri
- Relazioni
- Interessi comuni

I membri hanno tutti, ovviamente, un obiettivo partecipativo comune: raccontano le loro esperienze, leggono quelle degli altri utenti, sempre con lo sviluppo del brand come comune denominatore. Tra di essi è sempre bene che vi siano degli influencer, persone cioè che dall’alto della loro esperienza in quel determinato settore o per quel determinato prodotto, sappiano incanalare le decisioni degli altri utenti. Caldamente suggerita, è anche la figura del manager, che gestisce gli argomenti e crea nuovi spunti, e dei leader, tra i quali spesso si trovano perfino i founder dell’azienda in questione.

Il linguaggio è certamente tecnico e settoriale, se si pensa a un determinato prodotto, ma allo stesso tempo semplice e alla portata di tutti; ci si deve sentire tutti sullo stesso piano, avendo la possibilità di domandare e partecipare senza sentirsi inadeguati. E’ opportuno a questo proposito stabilire delle regole di condivisione e di funzionamento, le quali vengono fatte osservare dai manager.

Per quanto riguarda l’azienda, o il brand di riferimento, possiamo sommariamente indicare quelli che sono i principali vantaggi (quindi obiettivi), che si possono ottenere da una community:

- Instaurazione di un rapporto di fiducia col cliente duraturo e continuato nel tempo;
- Fidelizzazione dello stesso, tramite iniziative, premi, concorsi, per esempio premiando gli utenti più attivi;
- Potere di influenzare il mercato in quel settore specifico, tramite l’espansione dei propri membri;
- Gratificazione del cliente;

Tutto ciò porta un’azienda a ottenere un determinato numero di feedback, che sono linfa vitale per l’e-commerce: è tramite essi che un marchio si espande e viene raccontato, discusso e quindi condiviso. Il manager della community, in questo senso, deve saper incanalare quelle che valuta essere le richieste della clientela; in altre parole, il trend del mercato, e deve saper valorizzare le caratteristiche di ciò che propone e quindi vende.

In ultima analisi, la creazione di legami deve avvenire non solo verticalmente tra azienda (manager, influencer) e utente-cliente, ma anche (e soprattutto), orizzontalmente, tra tutti i clienti.

E’ questo che nella sostanza poi li fa sentire parte di un gruppo vero e proprio, e che porta inevitabilmente a sentirsi associati a quel determinato brand.


Dario Di Silvio

 


Fonti:

http://www.marketingarena.it/2015/07/30/il-ruolo-delle-community-in-una-strategia-di-social-media-marketing/

http://communitymanagerfreelance.it/blog/brand-community/

http://www.giovannicappellotto.it/4110-costruire-comunita-online/

http://www.linkdex.com/en-us/inked/10-exceptional-examples-of-brand-communities/