Vino ed export: come creare il tuo sito web efficace.
27/03/2015
"Vinitaly – Salone Internazionale dei vini e dei distillati" è una fiera internazionale che ogni anno riversa a Verona migliaia di visitatori, italiani e stranieri. A cosa serve una fiera se non a promuovere i sapori e i profumi di una terra? Ebbene, questo concetto sembra non essere chiaro ai produttori sardi che ogni anno partecipano a tale manifestazione. Questo secondo la giornalista e master of wine inglese Jo Ahearne. Dice che noi sardi siamo conosciuti per molte cose nel mondo, ma non per il vino. «Ho fatto una ricerca su Google – ha detto Ahearne – e purtroppo ne è emersa una situazione scoraggiante per il vostro Cannonau. Le guide dei principali quotidiani inglesi non considerano la Sardegna una terra produttrice di vini.». E ancora: «In compenso le guide turistiche dei quotidiani inglesi dicono che in Sardegna si può fare sport, per esempio il kayak in mare o le arrampicate sportive. L’altra complicazione – riferisce Ahearne – è che molti siti, che dovrebbero dare informazioni utili agli utenti di Google, sono in italiano. Ma la lingua di comunicazione nel mondo è l’inglese. Questo vuol dire che chi vuole comunicare deve obbligatoriamente utilizzare la lingua inglese.»
Il nostro biglietto da visita, tanto promosso e vantato dall'Assessore all'Agricoltura Falchi, è stato dunque stracciato con poche parole. Perché fare un vino tanto "complicato", per continuare a citare la giornalista, pregiato e di qualità e perché partecipare a una manifestazione internazionale come Vinitaly se non siamo in grado di comunicare tale valore al resto del mondo? Perché spendere migliaia di euro per partecipare alle fiere se poi un cliente che ha assaggiato il nostro vino ci cerca online e non capisce una parola del nostro sito perché l'abbiamo scritto solo in italiano?
Dopo aver appreso questa triste notizia decidiamo dunque di fare una breve indagine sullo stato di salute online delle aziende produttrici di vino sarde che hanno partecipato al Vinitaly. Abbiamo preso in considerazione un campione di 50 aziende produttrici (su 72 partecipanti) presenti nel catalogo espositori del sito di Vinitaly, analizzando fattori quali:
- qualità del sito web;
- presenza e qualità della traduzione del sito web;
- presenza della piattaforma e-commerce;
- vendita online su altri siti;
- presenza sui social media (facebook, twitter, google+).
Il risultato della nostra indagine, in termini numerici, è il seguente:
- 46 aziende su 50 (92%) hanno un sito, di questi solo 19 (41%) risultano efficaci in termini di attrattività del sito e di presenza di informazioni utili;
- su 46 siti, quelli tradotti in altre lingue (maggioranza lingua inglese) sono 29 (63%), la qualità delle traduzioni risulta buona solo nel 50% dei casi;
- le aziende che hanno implementato un e-commerce nel proprio sito sono solo 4 su 46 (nemmeno il 10%), mentre il 90% utilizza altre piattaforme e siti per vendere i propri prodotti online;
- per quanto riguarda l'utilizzo dei social network (facebook, twitter e google+) 8 aziende non utilizzano nemmeno uno di questi social, ma analizzando specificatamente l'utilizzo dei singoli la situazione si presenta come segue:
1. facebook è il più utilizzato con 37 aziende su 50 (74%)
2. google+ è al secondo posto con 20 aziende su 50 (40%)
3. twitter risulta ultimo con 16 su 50 (32%).
Apriamo una piccola parentesi riguardo l'utilizzo più o meno corretto dei social network.
Quello che abbiamo riscontrato è che spesso il sito non viene collegato con gli account social dell'azienda, ovvero, detto in parole povere, il sito non riporta le pagine social utilizzate dall'azienda, oppure non linka correttamente alla pagina in questione.
In secondo luogo, spesso vengono create pagine personali e non pagine aziendali per gestire il profilo social dell'azienda. Per chiarirci, nel caso della pagina personale bisognerà aggiungere agli amici le persone potenzialmente interessate al nostro profilo, invece nel caso di quella aziendale dovremmo invitare queste persone a mettere "mi piace" sulla pagina. Voi penserete che non c'è differenza. Invece c'è, eccome. Creando una pagina aziendale avrete molte più funzionalità, come quella degli "insight" che vi permettono di controllare le statistiche della vostra pagina.
Un ultimo commento lo vorremmo dedicare all'utilizzo di Google+. Abbiamo riscontrato che molte aziende hanno sì il profilo, ma non lo aggiornano periodicamente. Per l'utilizzo dei social network dovrete tenere in considerazione che se un cliente vi sta cercando online è perché vorrà trovare su di voi informazioni aggiornate e puntuali.
Concluderemo questa breve analisi con dei piccoli consigli dedicati alle imprese che abbiamo preso in esame.
Quando vi affacciate al mercato internazionale dovreste analizzare accuratamente il vostro mercato di riferimento e pensare la vostra comunicazione online su misura per quel mercato. Avere un sito web è la spesa minore che potete sostenere, pensate che esistono piattaforme online come ToDoSmart per creare siti "fai da te" efficaci e gestibili autonomamente, senza spendere cifre esorbitanti.
Un altro fattore riguarda l'implementazione dell'e-commerce nel vostro sito: piuttosto che pagare piattaforme e siti esterni, dovreste costruire la vostra piattaforma interna perché, così facendo, riuscirete a raccogliere dati preziosi sui vostri clienti e a costruire un rapporto diretto e di fiducia con lui.
Inoltre, sarebbe opportuno tradurre il vostro sito, anche solo in inglese, perché se vi rivolgete al mercato estero i vostri clienti vorranno sapere chi siete e il sito sarà la prima cosa che verranno a guardare.
Come ultima cosa, se avete delle pagine social dovreste gestirle e aggiornarle costantemente per tenere i vostri clienti informati su tutte le vostre attività.
Alba Masia
Fonti: